giovedì, febbraio 19, 2004

Dopo la diserzione unanime dell'anno passato, l'insegnante s'è fatta poche illusioni sulla probabilità di una nostra adesione all'idea di rimettere i nostri debiti e la nostra Passione in modo più o meno apocrifo, esposti al pubblico ludibrio - e per chi stona con ostinazione a meritate ferite nel costato.
Scampato il pericolo della performance, quando vedo arrivare il registratore mi rallegro - mi preoccupo per qualche istante immaginando una cassetta di basi su cui fare karaoke, ma poi mi rallegro: anche se il marchio peculiare del repertorio giapponese da canzoniere è l'inguaribile tristezza. Yoin.

La canzone è nota in Occidente con il titolo di "Sukiyaki", che sarebbe il nome di un piatto giapponese di carne. Non è, come potreste pensare, la musica di sottofondo per la televendita dei coltelli Shogun, né tantomeno un'ode da accompagnare con uno sciabordìo salivare. Semplicemente quando fu importata negli Stati Uniti e scalò le classifiche (it happens) non trovarono di meglio, come scappatoia mnemonica, che battezzarla gastronomicamente.

Ma, voglio dire, l'inguaribile tristezza. Questa è patrimonio nazionale, la conoscono tutti, tutti i bambini: gli insegnano una tristezza senza pudore.
Li adoro.

Prima strofa: Cammino guardando in alto, così che non cadano le lacrime, ricordo quei bei giorni di primavera, nella sera, da solo.
[ricorda i bei giorni delle stagioni e mezze stagioni - che non ci sono più, poi]
ricordo i bei giorni d'autunno, nella sera da solo. la tristezza si naconde all'ombra delle stelle, la tristezza si cela all'ombra della luna. Cammino guardando in alto...

Bah, è vero che se mi facessero mangiare un piatto di carne vuoterei il sacco lacrimale, ma chiamarla "Sukiyaki", insomma, è potenzialmente offensivo.
D'altra parte, sarà contrappasso. Diceva il Guccio (ok, lo cito perchè domani esce il disco nuovo e io non sono per niente in attesa, e questo mi fa sentire colpevole), introducendo Al trést: "se qualcuno non capisce sfiga per lui. Tanto alla radio sentite il 90% di musica americana e non capite un cazzo, potete una sera ascoltare il dialetto modenese c o n l o s t e s s o e f f e t t o"


posted by frammento at 07:31  0 commenti