lunedì, ottobre 20, 2003

Ieri abbiamo presenziato all'asta organizzata al Teatro della Cooperativa per la Sherlockiana, in cui amici e clienti mettevano a disposizione alcuni pezzi introvabili o semplici oggetti di valore affettivo per salvare la libreria. Io ed a. abbiamo trovato i nostri posticini in una fila nel fondo della sala e abbiamo seguito la manifestazione da spettatori ulcerosi, estraendo di tanto in tanto il portafogli per sincerarci della sua inadeguatezza (comprovata, n.d.b.). Cose rare come un vinile gucciniano originale autografato (Due anni dopo) o un'edizione praticamente unica di "The killer beside me" di Jim Thompson o una foto di Ungaretti davanti all'allunaggio del '69. Cose meno rare come l'egolalia di Pinketts condita di protagonismo etilico.
Sapevamo perfettamente che non avremmo potuto partecipare come compratori - il nostro sostegno sarà centellinato in libreria, come ci è più consono e come ci è concesso - ma dalle nostre postazioni laterali ci attribuivamo investiture letterarie; io ad esempio mi gingillavo con l'immagine di un Lucas Corso e della ragazza coi jeans. Credo che a. fosse piccato pensando che mi gingillassi con l'immagine di Johnny Depp, ma a torto, "La nona porta" è una tale nullità cinematografica che annichilisce persino l'indubbio fascino deppesco (confesso che però non avrei protestato nel vedermi tramutata in Emmanuelle Seigner).
Ad ogni modo, l'asta si è svolta all'insegna di una calorosa e incompetente improvvisazione e la poca formalità ha reso l'evento ancora più gradevole: i giallisti intervenuti si sono alternati come compratori in platea e come banditori e venditori sul palco, dove l'aneddotica sugli oggetti messi a disposizione avrebbe potuto fare sceneggiatura per una comédie bibliomane.

Nota serendipica: domenica scorsa, tu, giallista milanese dalla mise perennemente noir, mi hai ceduto elegantemente il posto alla cassa per pagare la mia presa di coscienza oblomoviana, partecipando allo scambio d'opinioni con la cassiera con un sorriso. E io non t'ho riconosciuto. Pensare che m'hai fornito la mia personale Laura Palmer - una fisionomia che non dimentico, un volto nel tuo libro. Stavo quasi per comprare il tuo pezzo all'asta per autoflagellarmi.

posted by frammento at 07:28  0 commenti