venerdì, dicembre 12, 2014

All'improvviso la mia vita appare complicata. Pensavo che crescendo - invecchiando, pardon - si sarebbe semplificata - non tanto nelle questioni pratiche, quanto in altre, più fondanti del "benessere" che ho sempre cercato; pensavo che sarei riuscita ad amministrare meglio il dolore psichico (chiamiamolo così): anche se forse più banalmente e nonostante le mie paure e la mia immaginazione, mi ero voluta convincere che questo tipo di dolore non l'avrei provato. Non in questi termini.
Come mi sento dire su vari fronti, insospettabilmente, reagisco con un certa tempra o un certo stoicismo (leggi: senza farmi prendere dallo sconforto o lamentarmi più di tanto) ai vari malesseri che riguardano o hanno riguardato il fisico: non è così, invece, per quanto riguarda la sfera emotiva, forse perché è quella che mi guida, che regola il mio rapporto con me stessa e con qualsiasi cosa sia altro da me, ed è la mia arma migliore e, insieme, la mia rovina. Segni, sintomi.
Guardo le linee della mano. Probabilmente un giorno scriverò qualcosa su tutto questo.


posted by frammento at 04:06  5 commenti