mercoledì, dicembre 26, 2012
Potrei anche dire che ho smesso di annotare certi comportamenti, ma come al solito varrebbe solo fino alla prossima volta che accade (e infatti eccomi qui, aggiorno qualcosa scritto parecchi mesi fa che mi è di nuovo capitato di appurare). Purtroppo, sono una di quelle persone che, come si suol dire, è - o può essere - capace di perdonare, ma non dimentica mai, soprattutto le cosiddette "piccole cose" dette o fatte da persone
importanti che, ovviamente, spesso portano delusioni importanti - e non sto parlando d'amore, naturalmente. (Piccole cose che evidentemente occupano parecchi slot della mia memoria, che su altre questioni
di cui si parla pare invece sempre più manchevole: mi chiedo se stia diventando semplicemente molto selettiva per via del bombardamento di informazioni a cui la sottopongo o piuttosto si tratti di quella specie di processo degenerativo a cui va incontro chi passa molto tempo da solo per via del lavoro autonomo.)
Sono consapevole che si tratti di una forma lieve di rancore: classico, ordinario, che aspetta una conversazione qualsiasi per essere espresso insieme all'inevitabile codazzo di rancori accessori. Che aspetta di essere riproposto in una forma poco decifrabile, come in un pulviscolo elettrico, sostanzialmente inutile. O che aspetta semplicemente di diventare una più raffinata, e taciuta, amarezza.
posted by frammento at
12:58
6 commenti