mercoledì, novembre 11, 2009

Ricevo una chiamata dal consultorio, avevo prenotato una visita settimane fa dalla solita dottoressa. Mi dicono che non posso essere visitata e che devono sospendere tutte le visite almeno fino a gennaio per il rischio pandemia (se l'allarme non rientra, anche oltre gennaio). Ora mi chiedo: e quindi io nel frattempo, se ho bisogno di una visita, dovrei andare a cercarmi un medico privato? (O meglio, dovrei andare dalla mia dottoressa privatamente?) Immagino sia una disposizione del presidente della regione.
Queste cose mi fanno imbestialire. Sarà anche che sono fra gli scettici che tendono a non considerare questa influenza differente dalle varie forme influenzali a cui si è dato un nome negli anni passati - fra gli scettici che si innervosiscono parecchio a proposito delle sequenze di un quarto d'ora al telegiornale sui banchi vuoti, quando ci sarebbero parecchie notizie a cui dare uno spazio che non hanno. Ma soprattutto non capisco perché mi si debba, direttamente e indirettamente, incoraggiare ad andare da un privato: sono sempre dell'idea che andare da un privato debba essere una scelta, non una necessità e il servizio pubblico debba avere la possibilità di fornire un servizio efficiente.

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lunedì, novembre 09, 2009

Poi finalmente ho messo le mani su I detective selvaggi e leggendo dei poeti realvisceralisti (chiedetemi se amo Bolaño)

[...] Secondo lui, gli attuali realvisceralisti camminavano all'indietro. Come all'indietro? domandai.
- Di spalle, guardando un punto ma allontanandosene, in linea retta verso l'ignoto.


mi sono detta che evidentemente faccio parte della cricca. Con l'unica differenza che a me da ormai troppo tempo sembra di avere una pistola puntata contro. Forse di quando in quando alzo anche le mani.

posted by frammento at 05:58  0 commenti