lunedì, maggio 25, 2009

Non sto per niente comoda in queste vesti eppure continuo a infilarmici dentro. La morsa si stringe ogniqualvolta accenno un dibattimento, eppure insisto, preda di astratte fantasie di mutevolezza o di un'involontaria ostinazione. Mi irrita come non mai il fatto che gli altri mi vedano come mi vedono - donna che alimenta segrete (ma non troppo) catastrofi emotive, razionalmente inavveduta e vacillante - e i miei goffi tentativi di dimostrare che sono in errore, che gliel'ho lasciato credere per distratta indulgenza o arroganza (perché non mi sono presa il disturbo di farmi capire quand'era il momento) - ecco, quelli sono la dimostrazione più schiacciante che forse non sono in errore.

Credo sia cosa comune avere l'impressione che il proprio peggior difetto sia anche il proprio miglior pregio. Per quanto mi riguarda, nonostante le pessime opinioni che in generale ho di me stessa, a volte penso sarebbe comunque meno mortificante se questo dipendesse dalle opinioni suddette piuttosto che da con chi sto parlando.

posted by frammento at 09:10  4 commenti