lunedì, luglio 28, 2008

È molto probabile che se fossi Haruki Murakami e dovessi rispondere ad alcune domande del mio lettore medio, proverei un forte desiderio di smettere di scrivere.

Per fortuna non proprio tutte sono così sconfortanti da dover avere risposte deludenti, ma comunque non credo mi interesserà andarle a cercare.
In ogni caso mi pare che vi siano innumerevoli pessimi lettori che non sono necessariamente gli stessi che leggono pessimi scrittori.
Non sono ancora del tutto convinta che, parlando di letteratura, si abbiano soltanto i lettori che si meritano.

Naturalmente non ho intenzione di postare la mia domanda, anzi posto Rodolfo Wilcock:

Il nostro lettore

Il nostro lettore ha più buchi che sporgenze, sta continuamente sul chi vive e raramente si pulisce le unghie. Non può sopportare che lo tocchino, ma quando può, tocca. Per il resto è completamente normale; si misura la febbre col termometro, partecipa alla luce divina e ha gli arti coperti di peli. Ma quando viene la sera si può vedere il suo vero volto: è sorprendentemente somigliante a Luigi XI di Francia. Può produrre ciò che vuole e quanto vuole: il suo vertice si regge sulla base. Giustamente gode di un'indennità che lo compensa del fatto che essendo uguale agli altri uomini svolge l'attività più umile di tutte: leggerci.


(da Frau Teleprocu)

posted by frammento at 01:37  3 commenti