lunedì, maggio 05, 2008

DETTO VOLGARMENTE
Non sono ancora asciutti i panni della terza lavatrice e sono già esaurita: la mia routine di ansia e di presunta (da me) dappocaggine, Milano, i giornali.
Durante questo viaggio sono affondata fino alla caviglia in una soluzione di acqua piovana e merda di vacca (fortuna vuole che avessi pantaloni che arrivavano a metà polpaccio), per attraversare un campo in mezzo al quale avremmo trovato uno spettacolare cerchio di pietre dell'età del bronzo. Contrariamente alle mie previsioni, cambiati i calzini, pulite pazientemente le scarpe con acqua abbondante, sabbia e salviettine umidificate (un pacchetto), della merda di vacca non c'era neppure il ricordo - neppure l'olezzo.
Questo mi ha fatto pensare che la merda di vacca capita, ma basta lavarla, non lascia traccia.
Per altra merda non si può dire lo stesso.

posted by frammento at 02:31  2 commenti