martedì, aprile 22, 2008

Devo dire se sto bene? Non sto bene. Non che debba interessare al mondo.

Ancora due giorni alla partenza per la breve vacanza di primavera e non sono in fibrillazione. O meglio, non ho tempo di sentirmi in fibrillazione perché mille preoccupazioni turbano l'attesa. Ho messo qualche orecchia a quella LonelyPlanet già vissuta (sulla LonelyPlanet le orecchie sono concesse, così come lasciarla aperta a faccia in giù. Vedessi farlo su altri - miei - libri, probabilmente vi salterei alla gola) e ho tracciato mentalmente un percorso a grandi linee, linee che difficilmente corrisponderanno a grandi strade (d'altra parte prendere autostrade o superstrade in un posto come l'Irlanda non ha mica senso).

Superata la fragilità post-elettorale, ora sono preda di angosce abissali. L'incommensurabile qualità di tali abissi mi fa venire in mente che un altro dei mestieri che volevo fare da bambina era quello di oceanografa, solo per avere l'occasione, un giorno, di immergermi nella Fossa delle Marianne: mi affascinavano quell'elemento scuro, il peso enorme dell'acqua, le profondità inconcepibili e ignote (che razza di sogni facevo da bambina?). Non c'è da stupirsi.

posted by frammento at 03:40  8 commenti