venerdì, marzo 28, 2008

Un altro Aprile che si prospetta il più crudele dei mesi.
L'insonnia mi investe, come di norma, con l'effetto Tyler Durden: che non significa che ho voglia di menar le mani, ma che sono in quella condizione fisica per cui durante la giornata guardo gli oggetti e li vedo accompagnati dalla targhetta con la descrizione del prodotto.
Il suono della città ad aprile è ancora più indiscreto, non ha sfumature tra l'evanescenza e il fragore. I bambini che giocano in cortile, ad esempio, fanno gli stessi versi dei vampiri di 30 giorni di buio (film senza idee brillanti. Ahahh. No, davvero. Film senza idee, a parte l'ambientazione. Era quasi meglio il b-movie sulle collegiali zombie giapponesi). E poi ascolto e riascolto un pezzo che non ha un album, che evidentemente mi piace, eppure mi sembra interpretato da un doppiatore di SouthPark.
Forse ci vorrebbero un paio di giorni in quella casa sulle colline sopra Camogli. Cenare con le finestre spalancate sul golfo, scendere milioni di scale dandoti il braccio per arrivare in paese, camminare fino alla scogliera su cui immagino che la forma della Terra sia un equivoco storico.

posted by frammento at 02:34  3 commenti