lunedì, marzo 03, 2008

Da qualche tempo (da quando ho ripreso in mano un libro di Ghosh di una decina d'anni fa), ha fatto capolino una (vecchia) nuova ossessione per la Cambogia. Leggo con piacere un blog politico "khmer" che ha come intestazione:
Word to remember:
Kleptocracy (noun) klp-tkr-s A government characterized by rampant greed and corruption.

Penso che - è incredibile - con la Cambogia potremo avere, abbiamo, qualcosa in comune. Indipendentemente da chi andrà al governo.

So cosa stai pensando ma ti sbagli: è vero ho scaricato l'alfabeto e in libreria ho cincischiato con "Colloquial Cambodian", ma non ho intenzione di imbarcarmi in un'impresa del genere: ha più di 20 vocali, non so se ci siamo capiti. Volevo solo vedere come funzionava, dato che continuo a pensare che la grammatica e le specificità linguistiche siano la via più veloce per capire la mentalità di un popolo (e impadronirsi della sua letteratura). Sono un'antropologa mancata. A parte la passione per scritture e alfabeti, ho sempre iniziato a studiare nuove lingue per questo, non per lavorare in una multinazionale - o per qualsiasi altro motivo che mi sarebbe comunque precluso, vista la mia, a volte fatale, introversione.
A dire il vero, non sarebbe neanche che non ho intenzione, è che non ho il tempo. Ho a malapena il tempo di fare incostanti (una volta al mese?) e blandi ripassi di giapponese, e già questa mi sembra un'impresa titanica, dato che per fare spazio a vagonate di nuove e per la maggior parte effimere informazioni la mia mente deve aver cancellato capitoli interi del Nihongo Shoho.

posted by frammento at 01:19  0 commenti