venerdì, gennaio 04, 2008

Nevica ma non attacca; il tizio di fronte, quello che di solito mi tortura con il suo approccio meticoloso alla tagliaerba, decide di spalare la neve alta mezzo centimetro alle sette del mattino. Gratta l'asfalto, gratta, gratta, vorrebbe arrivare al centro della Terra.

Il vero film di Natale era quello di Cronenberg, La promessa dell'assassino - titolo tradotto con una certa malafede (era Eastern Promises) per adescare, oltre alla solita cricca di fedeli (sempre più fedeli, dato che Cronenberg non fa che migliorare), anche chi pensa di andare a vedere l'ennesimo thrillerino per ammazzare il tempo, di quelli che non si aspettano molte stellette e a cui si concede un finale aperto giusto se è previsto il sequel.

A Natale e Capodanno fra i regali abbiamo infilato dei vini "preziosi", ma mai una volta che li abbiano aperti sotto il mio naso. Poi è arrivata l'epifania (in ogni senso).
Mia madre, fra l'altro, sapendo come va a finire quando siamo insieme io e le mie amiche-sorelle per le festività - i nostri banchetti di cinismo: di dolce, divertito, stellare (più di supernova che di cometa) malumore - ha cominciato a tramare alle mie spalle già all'aperitivo della cena della vigilia, tenendo il conto di tutti i bicchieri da me svuotati, indicandomi con occhiate eloquenti mentre sussurrava (ma non troppo) al commensale di turno: "Non farla bere".

[Esauriti i primi metri di libreria delLa Casa caramente forniti dal mobiliere brianzolo. I muri delLa Casa hanno la strana tendenza a sbriciolarsi, oltre ad essere un poco gibbosi e sicuramente deformati, sicché le operazioni autarchiche sono piuttosto difficoltose; ma dovendo ricorrere all'Ikea se non altro ci si prende la soddisfazione di portare a casa delle mensole Jårp(en).]

posted by frammento at 10:06  7 commenti