mercoledì, agosto 03, 2005

Pare che le prossime settimane saranno estremamente stressanti.
Da quanto mi risulta (ma sto ancora terminando i colloqui individuali), non una delle mie cellule è disposta a dichiarazioni accomodanti sul concetto di vacanza, pur essendovi concordanza unanime sulla sua incontestabile urgenza. Credo che solo l'esaurimento specifico del correttore di bozze possa spingere ad accendere il forno a 200 °C il 2 di agosto e infornare pastefrolle speziate e meringate perché il ricettario le ha battezzate "Biscotti di BrandeMburgo".

Trascorso del tempo, e con l'estate, riconsidero libri di cui avevo rimandato la lettura, dev'essere perché ormai si sono spogliati delle vesti di caso letterario - vesti che peraltro, di per sè generalmente sono già piuttosto succinte - e, ecco, mi sono accorta che tra le parole che ascoltavo in shuffle era contenuto il titolo (privato di articolo) del libro acquistato insieme ad Eureka Street, che con esso non ha niente in comune, a parte l'idioma e il notevole bestselling.
Qualcuno mi ha detto che ama giocare:

[So begins our Alabee]

"The chrysalis is breaking and the super ego’s waking
I’ve been a gloomy Petrarch with a quill as weepy as Dido
You’re my mousy aesthete you’re my bouyant cherub it’s true
And I never want to be your little friend the abject failure"

posted by frammento at 01:22  0 commenti