martedì, agosto 30, 2005

My side of the city
Da questa parte della città i bambini sorridono con l'apparecchio, si grattano le ginocchia adipose pattinando sull'asfalto e portano a spasso il cane che comunque poi piscia in ascensore, al limite nell'atrio. Io non ho mai avuto un cane, ma una volta mi è caduto un bottiglione di Lambrusco (amabile) sulle scale e il vino colava sulla moquette dell'atrio a ruscelletti; avevo appena sgraffignato alla prestinaia delle cingomme che gonfiavo come dei crystalball, e da esplose mi sembrava aderissero al viso come una calza da rapinatore.
Da questa parte della città le radio urlano, ma urlano più forte fortissimo le sirene dei cantieri, le gru fanno da campanile, l'autobus è sempre in ritardo e il bar non ha mai biglietti.

Mio fratello è tornato dal Portogallo e mi ha dato la cartolina che non mi ha spedito, la facciata di un palazzo popolare di Porto nascosta dai panni messi a stendere. Mi ha fatto vedere le sue foto e ho visto che ne ha scattata una dove ne scattai una io, with my feet in the air.

Io non desideravo essere l'inferno, ma poiché non lo sono, quasi me ne rammarico. Rivoltante.
Dovrei essere ovunque adesso, ma non da questa parte della città.

posted by frammento at 15:40  0 commenti