lunedì, novembre 01, 2004

Pensate che prendersi una sbronza ad un battesimo sia indice di un gusto dubbio? No, non mi sono presa una sbronza, intendiamoci. Solo mi chiedo come ho fatto a non prenderla, dato che mi ricordo di aver usato e gettato nell'apposito cestino multipli di numeri perfetti di bicchierini di plastica.
La festa è andata bene però era, appunto, un battesimo. Dopo qualche giro di gaffes e un vergognoso gozzovigliare, abbiamo cominciato ad assestarci come se dovessimo prepararci per una notte in stazione, almeno io e claudio e, in braccio alla michi, la festeggiata a cui però se non altro qualcuno asciugava la bavetta.
Quanto al rito, da un punto di vista antropologico non avrebbe potuto essere più interessante, nemmeno nelle mie più rosse previsioni.
Servivano messa tre femmine e la chiesa era in un paesino brianzolo di infime dimensioni, direttamente proporzionate con la capacità cranica del prete. Anti-evoluzionista.
Le tre chierichette sembravano tre teppiste, parlottavano da un fianco all'altro del sacerdote litigandosi i sacri offici, sembravano portare la veste a tracolla con sotto dei jeans - sicuramente a vita bassa - e quando incespicavano su una lettura alzavano uno sguardo iniettato di sangue sulla platea per sincerarsi che nessuno osasse lo scherno.
Il prete invece sembrava Gerry Scotti in un ipotetico Passa-la-Parola-del-Signore - anzi, sembrava Gerry Scotti nella pubblicità del riso, quando risponde al telefono e dall'altra parte del filo c'è il Signor (Scotti). Insomma, sembrava Gerry Scotti. E armeggiava con l'impianto audio come se fosse quello per la traduzione simultanea del Verbo.
Ho cominciato a dare gomitate antropologhe alla mia destra quando ho sentito: "Ma guardateli. E noi dovremmo credere alle e s p l o s i o n i? Credete che vengano fuori dalle "esplosioni"? Dal Big Bennnn?"
"Ma poi guardate come sono perfette queste creature." Sudavo, rammentavo il timore di malformazioni e i primi giorni in incubatrice della piccola, e tutte le complicazioni. Immaginavo i pensieri della neomamma.
Ecco, e i bambini imperfetti?
"E vi sembra che questa perfezione possa esistere se non è stata pensata?"
"Se ho un occhio con un'imperfezione e vado da uno scienziato cosa mi può dire? Che risposte mi dà?" Qui abbiamo tentato di pigiare il bottone della risposta in tanti.
Era una formulazione talmente stupida che mentalmente deve essersi dato qualche colpetto di frusta, ma senza strafare, ché aveva da passare al senso della vita, che è un concetto meno nebuloso. Molto meno nebuloso: è una minaccia.
"Perché (il senso della vita) questi bambini ancora non lo conoscono. E NOI glielo insegneremo! E loro ce ne saranno grati in eterno."

Insomma, io covo sempre i miei pregiudizi, ma vederli alimentati in modo così scoperto mi spiazza. Un po' come certe dichiarazioni sulla riduzione delle tasse.

posted by frammento at 02:52  0 commenti