venerdì, ottobre 22, 2004

Mentre ero assorta nella trasposizione su taccuino di pensieri delle ore piccole che mi hanno lasciata completamente inerme di fronte al mattino, mi ha chiamato una compagna di corso per l'aggiornamento sulle ultime lezioni. Mi apostrofa dicendo: "oddio, ma stavi dormendo?".
E' una domanda che mi viene rivolta di frequente. Se interrompo la scrittura per rispondere al telefono inevitabilmente l'interlocutore si dispiace: "oh, scusa, stavi dormendo?".

Magari scrivo in una specie di trance. Sono una grafomane sonnambula?
Ah, quante cose avrebbero una risposta.
Il fatto è che non posso dire che "dormo, dunque": dormo poco e niente, col risultato che alla fine ho sempre sonno.
E infatti, temo che la soluzione sia molto meno mistica, e che anzi nella sua sinteticità cartesiana, sia definitiva: ho sonno, dunque scrivo. O scrivo perché ho sonno. Scrivo per rimanere desta. Scrivo per ridestarmi?
Ronf.

posted by frammento at 03:36  0 commenti