venerdì, agosto 06, 2004

Sto preparando lo zaino per domani e questo vuol dire che potrei continuare a prepararlo per ore, intervallando la raccolta di contenuto tutto sommato non eccessivo con un eccessivo sperpero di tempo, fra letture e scritture disordinate, saluti e baci, testate contro il muro per vedere l'effetto che fa - magari per lasciare a casa la predilezione per la rinuncia.
Oppure potrei preparare all'ultimo momento, come sempre, per barare sull'autoanalisi dei sintomi di alzheimer precoce dopo aver dimenticato qualcosa che mi è stato raccomandato in milioni di occasioni - vabbeeene, vado a mettere la torcia vicino allo zaino.
Il luogo non è quel che si dice esotico. La meta (nonché la route) chissà. La distanza è poca. Ma l'incognito... le incognite, bè.

Aggiungo:
(v.) Mi spiace non rispondere all'ultima mail, ma sono felice di aver risposto al telefono (non l'avremmo detto, eh?). Forse è vero che non è cambiato niente, ci troviamo persino di nuovo a viaggiare ai lembi (più o meno) opposti del continente.
E, d'accordo, comprerò un libro in meno.

(l.) Mi spiace non scrivere l'ennesima mail, e di essermi dileguata l'ennesima volta. Per fortuna ora ho presente il tuo viso (dal sapor mediorientale), ma non m'illudo di un suo assentire condiscente, intendiamoci. Tanto più se faccio l'arruffianata di farti gli auguri per il compleanno qui pubblicamente, piccoletto.

posted by frammento at 08:28  0 commenti