giovedì, aprile 01, 2004

Andando a vedere "The Company" ho ripensato a tutte le volte in cui avrei desiderato essere ballerina. Tre, più o meno. Due, se non avessi rimpianto così intensamente di non averlo desiderato quella volta che ho attraversato una pista da ghiaccio sdraiata sul ventre dopo una problematica involuzione sui pattini e sono stata restituita inerzialmente alla porta degli spogliatoi. Una, se nell'unico corso che ho tentato non mi fossi innamorata del maestro di danza, la cui eterossessualità era piuttosto latente e in ogni caso poco incline al controtransfert (almeno nei miei confronti). Bè, insomma, se non fosse che ho seguito l'ascesa della mia amica carissima del liceo fino all'ingresso di un teatro milanese, penso che non l'avrei mai desiderato: non è mai stato abbordabile quanto a psychique du rôle, ma soprattutto non ho mai avuto capelli lunghi vaporosi - o vamporosi -

 

vamporoso, agg. m.,(detto specialmente di capigliatura) che sprigiona un fascino aggressivo, alimenta passioni ardenti

 


né graziosità intramontabili quali efelidi o fossette. Mie personali deficienze a parte, il film di Altman parla proprio di una danza che non è carineria. Lo dice il personaggio di Malcom McDowell, "Non dovete essere carini. Io odio il carino"; c'è da credergli, se lo si ripensa giovane mentre tiptapeggia con bombetta e bastone cantando singin' in the rain. Più avanti dice ancora "Voi non dovete eseguire un movimento, dovete essere il movimento": è un concetto che la danza condivide con le arti marziali, e non è l'unico. Si parla di fatica, di esercizio. Il buddhismo zen vuole che si parli di disciplina nella spontaneità e spontaneità nella disciplina: la rozzezza del movimento che con la ripetizione, l'infinta ripetizione, si trasforma in consapevolezza fisica e intellettuale e infine in fluidità istintiva che si disfa del pensiero.

Ad ogni modo, il balletto iniziale è talmente ipnotico che sembra l'animarsi di un Mondrian, ma il balletto finale è talmente kitsch che ristabilisce un rapporto paritario anche con lo spettatore non-ballerino ormai fisicamente annichilito.


posted by frammento at 23:03  0 commenti