lunedì, ottobre 13, 2003

Dice Dalí, nel suo "Diario di un genio" - che per evidenti motivi non ho letto per immedesimazione:

Le feste del nostro tempo saranno le apoteosi liriche della cibernetica orgogliosa, umiliata e cornificata, perchè solo la cibernetica potrà adempiere alla santa continuità della tradizione vivente delle feste. Infatti, nel momento algido del Rinascimento, la festa attualizzava i piaceri esistenziali quasi istantanei e parossistici di tutte le strutture morali dell'informazione: snobismi, spionaggi, controspionaggi, machiavellismi, liturgie, cornificazioni estetiche, gesuitismi gastronomici, malesseri feudali e lillipuziani, competizioni fra fiacchi cretini...
Oggi, soltanto la cibernetica con la potenzialità suprema della teoria dell'informazione potrà istantaneamente rendere cornuti su dei nuovi soggetti statistici tutti i partecipanti alla festa, e di colpo, tutti gli snob, poiché, come diceva il conte Etienne de Beaumont: "Si danno delle feste soltanto per quelli che non si invitano".


Talvolta si ha l'impressione di non invitare se stessi a questi banchetti e tuttavia di allestirli per sè soli.
E' quando la scrittura, corruttrice, ci si srotola a fianco e ci eclissa in un fumo di compattezza mendace - per me un fragment Particular, senza particolari qualità - e gremisce lo spazio e fa scolorare.
Dovrebbe essere il momento di essere completamente sinceri con se stessi, di disarmarsi del proprio vizio difensivo e traslitterare il proprio potenziale offensivo con un alfabeto contundente.
E invece si finisce sempre per rimediare all'assedio con l'indice posato sulla bocca sibillina stupita e istupidita, nonpossoparlare, avvertire la necessità di dire e allo stesso tempo essere privi di argomenti di cui voler dire, quello che più aborro e quello che più spesso invidio, parlare senza argomenti, parler pour parler.
Quest'indice sarebbe da utilizzare come uno stilo per incidere sul proprio cuore o sul cervello - a sapere qual è il criminale - l'invito a non partecipare. E soltanto per quelli scrivere.

Al fin della licenza, io non perdono...?

posted by frammento at 04:07  0 commenti