lunedì, settembre 29, 2003

L'altra mattina ho ricevuto un sms fra i più graditi. Anzi ne ho ricevuti due dalla stessa persona, all'alba. Il primo era una risposta dal tono visibilmente piccato, se non iroso. Il secondo diceva: "Quello di prima non era per te, era per una stronza. Per te ho questo, ti voglio bene"
Mi rallegrano le sorprese - particolarmente gradite quelle della macchina che ogni settimana trova un modo diverso di manifestare il suo desiderio di rottamazione, o mio fratello che apre la porta a dieci amici e io indosso il berretto a sonagli e dei surrogati di ciabatte col pon-pon. Mi rallegrano le sorprese e questa inattesa dichiarazione d'affetto è stata deliziosa. Quel che mi dà da pensare è che pur sapendo di non aver fatto niente per suscitare una risposta, prima di passare al secondo messaggio avevo già scartato ogni possibile equivoco ed ero pronta a costituirmi. Sono fatta così: una ragazza complice. E trovandomi davanti "era per una stronza" stavo per far notare servilmente l'elisione dell'aggettivo 'altra'.
Questo perchè nei suoi confronti mi sento sempre in difetto, essendo nella sua vita io stessa una costante elisione.
D'altra parte, sa che con questa dichiarazione può ottenere più o meno tutto ciò che può volere da me, almeno per qualche tempo: che io non trascuri.
Nutro sempre la speranza di non avere ricadute, ma quando dico che sarà tutto come prima ho l'impressione che sappia che sono poco attendibile. E' sufficiente raccogliere qualche occasione persa e una manciata di ripromesse, e si ristabilisce l'ordine costituito - l'ordine cioè, di cui mi confesso responsabile. Sono insopportabilmente prevedebole.

 

prevedebole, agg. m., persona che si lascia di frequente sopraffare da circostanze niente affatto ineluttabili

 


*grazie per il suggerimento e profonde scuse a ebi

posted by frammento at 03:53  0 commenti