mercoledì, luglio 09, 2003

So che sarebbe chiedere troppo, ma mettiamo che il mio ciondolo attira-serendipità non abbia ancora esaurito la sua carica benefica.

Ieri sera, tornando dal lavoro, mi sono accasciata su un posticino libero della prima carrozza del metrò, fermata Wagner. Il mio vicino di posto (giovane, capello mediamente lungo, occhialuto) sta leggendo un libro. Sbircio con discrezione, troppa discrezione, vai a capire cosa sta leggendo, intravedo solo un “Heather”. Ho da leggere anch’io, chetticredi. Anzi, estraggo dalla borsa con liturgica solennità il libro appena acquistato, che attende un dibattito. Il vicino sbircia senza discrezione. A Cadorna si alza per scendere, io approffitto per lanciare uno sguardo privo di inibizioni alla copertina del volume. Invano. Anche perchè, una macchia di giallo mi distrae: è un cartello segnaletico librocorsaro che mi ricorda che oggi è martedì 8 e io sto disertando per l’ennesima volta...

Ecco, mon hypothétique lecteur, mon semblable, mon frère, solo questo, se passi di qui, fai un saluto. Io leggevo “Variazioni sulla scrittura”, R.B., so che lo sai.




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