martedì, giugno 03, 2003
Questa, di Octavio Paz, m'è sempre piaciuta:
Tra adesso e adesso,
tra io sono e tu sei,
la parola ponte.
Entri in te stessa
quando entri in lei:
il mondo si chiude
come un anello.
Da una sponda all'altra
sempre si stende un corpo,
un arcobaleno.
Sotto i suoi archi dormirò
Oggi non ho molte energie per speculare (direi - propriamente -
pontificare). Mi vedo più in un vagare rabdomantico in cerca dell'arco sotto cui vegliare, aspettare il momento propizio per scalare la china policromatica e incappare, al lembo estremo, nello scrigno delle parole
giuste.
posted by frammento at
08:15
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