mercoledì, giugno 18, 2003
MacUbu, non te la prendere, oggi sono in vena di riscritture. Non riesco a decidere se in
questo caso si tratti di cambiamento di
connotatum o di denotatum, ma:
[Che poi forse nemmeno l'ha capito che m'ha rasserenata. E io stessa manco me ne accorgo lì per lì, faccio finta di niente, continua tutto come prima, ma dentro mi si accende qualcosa e poi ci metto un pezzo prima di mettere insieme le parole e le situazioni e mi rendo conto che sì, davvero se mi sento finalmente meglio è per via di quelle parole lì. E pazienza se è banale. E un po' mi schernisco perché sa leggere, con così poco, dentro di me. La reazione è che mi faccio docile, e chi mi sta di fronte non lo capisce, si chiede cos'ho, che cosa è cambiato. E io non son capace di affrontare l'argomento, o meglio non ne ho la disinvoltura, preferisco ritirarmi nella mia piccola gioia, sentendomi agguantata. So che andrà meglio.
A futura memoria:
1 ti dicono qualcosa che lì per lì non te ne accorgi, ma ti scuote.
2 realizzi che sono proprio quelle parole che ti fanno quieta, silenziosamente partecipe
3 REAGISCI SUBITO, dicendo all'interlocutore che le sue parole ti han fatto sentire così
4 se il soggetto in questione non è più disponibile, cogli la prima occasione per tornare timidamente sull'argomento (senza dimenticare che lui/lei non ricorderà assolutamente l'episodio)
5 dato che non ricorderà l’episodio evita per amor di dio di sentirti idiota/vulnerabile/indifesa. Anche se lo sei, lo sai benissimo
Allora gliene parlo? Hm...
Vabbè, magari la prossima volta, va'.]
Capita raramente, ma capita.
Spero non unicamente perchè significherebbe che mi sono giocata la mia occasione l'altra sera - tanto per dire che non era un pretesto per
riscriverti gratuitamente, ma un frammento di vissuto...
posted by frammento at
07:06
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