martedì, maggio 20, 2003

Voi non sapete che cos'è l'amore – è la notte che vi riempie di sussiego, lo sfinimento complice vi fa più affini e vigili e quella scrittura è un sodalizio con la crisi epatica, consumate sigarette mercanteggiando col silenzio un sonno madido, più affini e supplici, davanti alla parola che stordisce e annienta, istupiditi.
L'amore non è prosa da affidare alla mattina, la mattina si preparano le cose solite della giornata e l'amore no, se l'amore si presentasse adesso non lo sapreste riconoscere, che le amniotiche visioni in fase rem indecifrate e strascicate sommano passi trepidi, i residui temporaleschi sulla strada sono un baluginìo di determinismo e la luce troppo sapida fa impallidire ogni evidenza - nessuna evidenza dal contagio del quotidiano, un albeggiare protratto a oltranza, mal concesso, mal masticato, infilato forzato in un tumulo di certezze.


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