lunedì, novembre 04, 2002

in una raccolta di racconti di ryunosuke akutagawa, c'è uno dei suoi più famosi, "kappa". nella descrizione di questi esseri, i kappa, e della loro società naturalmente akutagawa fa uso del suo umorismo per riprendere in modo grottesco gli usi dell'uomo (e non solo quello japonicus :))

cito:

<< ma quando la creatura sta per venire alla luce, il padre si avvicina alla madre e come se parlasse al telefono chiede ad alta voce: "vuoi nascere in questo mondo? Pensaci e dammi una risposta." [...] La creatura nel seno materno sembrava in difficoltà perchè rispose con una fievolissima voce: "Non voglio nascere", disse, "in primo luogo perchè non voglio ereditare il tuo sangue [...] Inoltre penso sia penoso vivere come i kappa"[...] La moglie tirò un sospiro di sollievo, e dopo particolari
cure il suo ventre, notevolmente ingrossato, s'afflosciò come un pallone privato del suo gas. >>

oppure

<< Durante la mia permanenza in quel paese, sui giornali che quotidianamente leggevo non trovavo mai la parola "sciopero". [...] "Vengono tutti mangiati", m'informò Gael con noncuranza, stringendo un sigaro tra le labbra. [...]
"Noi uccidiamo tutti i disoccupati e ce li mangiamo. Ecco, gurdate questo giornale: in questo mese sono stati licenziati 64.769 operai, e il prezzo della carne è diminuito in proporzione."
"Ed essi si lasciano uccidere tranquillamente?" domandai. "sarebbe inutile agitarsi, da parte loro," chiarì Pep che se ne stava corrucciato vicino ad un pesco selvatico in vaso. "Qui abbiamo la Legge per il Macello degli Operai" >>



posted by frammento at 05:11  0 commenti