martedì, novembre 19, 2002
C'è qualche disgraziato :) che m' ha detto "quel film tremendo sulla calligrafia" parlando de 'I racconti del cuscino', film ispirato all'omonimo classico della letteratura giapponese e adattato al gusto Greenaway, quella tipica mistura di estetizzante, simbolico e grottesco (e morboso e barocco e, va bene, eccessivo) dal titolo ingannevole - conosco più di una persona che l'ha interpretato come un pretesto narcolettico
almeno aveste russato in "mono".
una cupezza patologica e ossessiva che comunque, personalmente, mi tiene attaccata allo schermo (già, non è solo quel problema di dottrie) mentre fra i miei conoscenti non riscuote molto successo, da cui consegue la visione dei suoi film a orari se non altro inusuali, a porte chiuse, possibilmente in lingua originale con sottotitoli, con il posacenere sulle ginocchia. insomma diventa un'attività dall'aspetto palesemente malsano.
Nel capolavoro di Sei Shonagon, si leggono delle parti di vero e proprio diario, dei piccoli saggi e infine degli elenchi di cose piacevoli e spiacevoli, sublimi o di cattivo gusto - abitudine che mi pare di ricordare anche in certa letteratura romanza (sicuramente mi ricordo di alcuni libri che sono solo cose di cattivo gusto)
Allora oggi io sarò una piccola Sei Shonagon.
Un elenco di gesti che mi confortano o confortavano, che mi hanno fatto sentire bene una prima volta e sono diventati un rito ogni volta atteso, gesti propri ciascuno di una persona diversa e che sono diventati l'immagine che ho della nostra specifica amicizia (anche se alcune non sono più tali):
(1) si alza dopo una discussione molto accesa dicendo "allora ho qualcosa che fa per te", va alla sua enorme libreria, fa scorrere la mano sui dorsi come se riconoscesse al tatto il bianco e l'arancione della copertina e mi porge il libro con un sorriso
(2) a casa mia, l'ospite che mi prepara un pranzo semplice e leggero che è in realtà il più raffinato, perchè si prende cura
di me , perchè cucina così bene che non c'è spreco alcuno di energia e di mezzi, perchè conosce l'esatta misura di ogni movimento e di t u t t o ciò che serve
(3) passa titubante a trovarmi in ufficio, a parlarmi di musica, a portarmi un cd come promesso; ha deciso che si prenderà carico della mia educazione musicale classica - la mia è ben superficiale - perchè vuole che impari a capirne il linguaggio
(4) mi lava i capelli (e si potrebbe pensare che ho una chioma fluente, invece no, ho i capelli corti e dal taglio ahimé indefinito)
(5) telefona anche se sa che non risponderò e non si arrabbia, non davvero
(6), le mani giunte tamburellanti e il motivetto canticchiato di the girl from ipanema, come nei blues brothers, quando il silenzio si prolunga più dell'attimo che può sopportare
(7) e (8), le giacche impregnate di odore di frittura, perchè il nostro tavolo da uanna's è quello vicino alla cucina e noi che ridiamo fino alle lacrime e sprechiamo gaffes con gli avventori, e sento tutto il calore delle amicize femminili e della complicità affettuosa
posted by frammento at
08:02
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